Normandia, non solo acqua
Carissima Annalisa
La Normandia non era però solo acqua. Per conoscenza ti mando le mie note in merito a questa esperienza che ho inviato ai mie amici del CAI e famiglia e che ipotizzo ti possano far piacere.
Il viaggio
Siamo tornati dalla Normandia che è sempre bellissima. Eravamo già stati in passato ma è sempre bello tornarci e quest’anno l’occasione era il 70 esimo anniversario dello sbarco che sarà ufficializzato il prossimo 6 Giugno del 44 .
Il Tempo
acqua, sole anche tanto vento. in parole povere un tempo molto variabile come in Irlanda dove in un giorno vi sono 4 stagioni. Un eufemismo per dire che piove spesso e tira un vento ancor più birbone
I luoghi
La Normandia è un paese agricolo: campi coltivati, tante mucche, pecore, agnelli, oche ed anatrine negli stagni ma anche tanti fiori. Le fioriture di rododendri ed azalee qui, in stagione sono bellissime . Ogni casa ha il suo bel giardino con il prato ben rasato ed aiuole con fiori. Quando vado all’estero mi faccio del male nel senso che a me piace l’ordine, detesto il casino ed i graffiti, i rifiuti abbandonati alla chetichella ai margini delle strade, le toilette sporche, i ‘furbi’, le code non rispettate, le auto parcheggiate dove capita e chissenefrega…!!! In Normandia ho avuto la riprova di come sia appagante non vedere e nemmeno convivere con le brutture descritte.
L’oceano
E’ forte e ventoso. Ho pucciato i piedi in acqua e questa era fredda ma NON gelata come l’Oceano Pacifico per non parlare dell’acqua all’Isola di Vancouver. Le maree qui sono impressionati con le barche adagiate e piegate sul fondo di porti e baie.
Le spiagge dello sbarco
Affascinanti e piene di memorie. Il nostro giro è cominciato da Pegasus Bridge sull’estuario del fiume Orne. Per la cronaca noi eravamo a Flers a due passi da dove questo fiume è solo un bel torrente. Avevo con me l’ottima guida verde Michelin con carte sullo sbarco dettagliatissime. Belle pure la cartografia Michelin del 44 (copie anastatiche) Ben fatta anche della Routard “Le Debarquement & la bataille de Normandie” ricca di aneddoti sulla battaglia e sui francesi ‘sotto le bombe’.
I musei
Tanti e molto belli anche se molte collezioni di memorie e filmati un po’ si ripetevano. Quelli che mi hanno maggiormente colpito sono stati; Caen, Omaha, Utah, Sword Juno. Da exa paracutista delle Folore non potevo saltare a St Marie Eglise il museo dei paracadutisti. Molto bello il museo di Quitteville. Un sito poco frequentato perché mostra meno imprese militari ma le testimonianze di come viveva la popolazione normanda durante l’occupazione tedesca: Vichy – che non è l’acqua fatta con le polverine – i tedeschi in casa, i collaboratori, il tesseramento, il coprifuoco, i compromessi, i libri, riviste, e le testimonianze della gente che viveva giorno e otte sotto le bombe. Un museo ben diverso da tutti gli altri dove i fatti d’arme giustamente, ma anche con molta sovraesposizione, grondano di retorica, di epica e di gloria.
I cimiteri di guerra
Andare in Normandia per uno storico come il sottoscritto e saltare i cimiteri, sarebbe stato un delitto di lesa maestà. Siamo partiti dal Cimitero di tedesco. “Qui non ci sono fanfare il tutto è molto discreto. Le croci non sono né bianche né erette. Sono di pietra scura, prostrate a terra, sembrano umiliarsi nell’ accettazione di un nero destino. Croci appena abbozzate. Sotto ognuna di esse non c’è un Caduto (i morti in guerra non sono morti ma ‘caduti’) ma due. In tutto qui sono sepolti 20 mila morti. Sono il doppio del fotografatissimo cimitero americano di Coleville, ma lo spazio qui a “La Cambe” è solo la metà con il doppio di morti. La Cambe non è nemmeno un luogo di silenzio, sta ai bordi dell’ autostrada Parigi-Cherbourg, è sfiorato dal rombo dei camion. Non è sulla linea del fronte, ma in retrovia. Non emerge in un luogo nobile e panoramico. La Cambe è il cimitero dei vinti. Arrivano soldati americani in divisa da cerimonia, guardano intimiditi le tombe degli ex nemici, scoprono quanto erano giovani, almeno la metà di essi aveva meno di vent’ anni. Quindici chilometri più a nord, il cimitero Usa di Colleville-sur Mer pare un altro pianeta. Togli l’erba rasata, e la differenza è impressionante. Croci candide, luminose, erette, protette da centinaia di uomini, circondate da felpato silenzio, visitate da migliaia di persone, onorate , quando vengono, da capi di stato, accudite da accompagnatori, giardinieri, guardiani, archivisti, muratori. è una macchina che marcia a pieno regime, ammonisce l’Europa, attira folle sulla battigia per il display della vittoria. Sono le croci della causa giusta, il simbolo di una guerra santa dove gli alleati erano dalla parte giusta ed i vinti dalla parte sbagliata. Croci di prima linea. Vicine al cielo, in cima alla collina, con vista mare. L’ovvietà è che le guerre tutte le guerre creano solo milioni di morti.“(Rumiz). Tutto il resto sono retorica e medaglie alla memoria.
Point du Hoc
Questo posto merita perché il luogo è ancora tal quale con i crateri giganteschi lasciati nel terreno dai grossi calibri sparati dalle corazzate e poi le trincee dove giovanissimi soldati tedeschi sparavano con le MG a raffica. Ben 1200 colpi al minuto, 20 colpi al secondo !. Queste macchine da guerra sono ancora oggi l’arma base di molte fanterie tra cui la nostra. Io vi ho sparato quand’ero a militare ! dico queste cose per sottolineare quanto fossero micidiali queste armi. Ho provato ad immedesimarmi nel carnaio di chi veniva avanti e di chi colpito, rimaneva sul terreno ferito, colpito od agonizzante e contestualmente da chi sparava a più non posso ben sapendo che prima o poi saltava anche lui per aria per effetto di qualche colpo di granata più preciso. Certo in queste riflessioni gioca molto la retorica, il senso della gloria e dell’onore, i valori della libertà e della democrazia contro il nazifascismo che qui si sprecano però su i fronti contrapposti vi erano dei ragazzi di 18- 20 anni che si giocavano come ad una roulette russa il destino di vivere o morire: la tua pelle o la mia. Point du Hoc è quel luogo dove 200 ranger USA scalarono la falesia sotto il tiro incrociato dei tedeschi e che poi, per la crisi dello sbarco ad Omaha, gli alleati non poterono inviare rinforzi e questi ranger, da soli, tennero la posizione per due giorni sotto il fuoco di rappresaglia dei tedeschi difendendosi come gli spartani alle Termopili. Di questi ranger se ne salvarono solo 80. Lo stesso però dovrebbe esser raccontato dell’eroismo della guarnigione tedesca ridotta alla fine anche loro a quattro gatti. Ai ranger superstiti medaglie, promozioni e citazioni; agli assaliti che con altrettanto valore hanno lottato con le unghie e con i denti e con abnegazione, solo riprovazione ed oblio. Sia chiara una cosa…è stato meglio che la storia sia andata così e non cosà però però , da storico, confermo che i fatti d’arme e l’epica sono passaggi sempre scritti dai vincitori.
La natura
La penisola del Cotentino è bellissima. Siamo stati in due B&B degnissimi, il secondo era molto bello a 55 euro la camera. La costa est ed west sono da girare con calma . Tantissimi sentieri a picco sul mare . il vento non manca mai! La costa assomiglia molto alla penisola di Dingle nel sud ovest dell’Irlanda ed al Maine nel New England: fari, scogliere, boschi, zuppa di pesce, homard e sempre tanti fiori.
L’interno della Normandia
Da non perdere la swiss Normande. Clecy con tutti i suoi bei giri da percorre in bici ed a piedi. Se il tempo non fosse sempre così variabile la Normandia è da vivere en plein air.
I castelli
Ne abbiamo visti due: Carrouges (7,5 euro a testa) molto bello ma mi è sembrato un po’ caro e Pontecoulant. (3 euro) più onesto ed altrettanto molto bello.
La gente
Tutti gentilissimi e disponibili anche con il mio francese che di francese aveva solo qualche parola in ottimo dialetto milanese. Se sono tornato a casa è perché sono riuscito a spiegarmi anche con il mio francese meneghino.
Mangiare
I posti che ci hanno suggeriti i locali e le guide meritavano. Non ci hanno deluso ma non ci hanno neppure entusiasmato.
Ostriche
12 ostriche ‘creuse’ 5,60 euro chiuse, aperte 6,40 euro. un limone 50 cent in pescheria. Al ristorante però seduto e riverito le medesime 18 euro. Noi le abbiamo acquistate e servite alla buona in un vassoio di plastica e siamo andati a mangiarle al porto con una vista dell’oceano impagabile. Dopo averle apprezzate mi sono però venuti i sensi di colpa perché mi ero scordato che per chi ha il colesterolo alto è un cibo da evitare. Rimorsi di coscienza a parte anche questo rito lo abbiamo assolto.
La casa degli amici francesi.
Sono due coetanei: Daniel e Sylvie persone disponibilissime e stupende. La casa è piena di libri: musica, matematica, economia, geografia, impressionisti e tanto tanto Picasso. Amanti della montagna e della bici. Lui è asciutto e ben ginnastico, lei più tranquilla. Lui è un provetto alpinista e pertanto è allettato nel venire da noi in Val Formazza che conosce per letture ed internet. Mi chiedeva del Devero, della valle di Binn delle cime e dei passi da fare per andare in Svizzera. Ne sapeva più lui di tanti italiani che vi abitano a soli 100 km. Ma così va il mondo ! La loro casa è una bella casa su tre piani con un bellissimo giardino. Sino a qualche anno fa erano due insegnanti di liceo lui di economia lei non lo so. Ci hanno offerto il ‘Peary’ che è sidro di pere. Mai assaggiato prima. Molto fruttato poco alcolico. Da provare !
Moto e camper
E’ il regno di lunghe randonnée con questi mezzi. S’incrociano diversi motociclisti tutti sempre ben coperti . Per i camperisti questi posti meritano. Eravamo in Maggio non in agosto pertanto vi era anche poco traffico però la Normandia per i camperisti è la mecca nel senso che in tutti i posti più belli e panoramici vi erano aree di sosta specifiche per i camper e non cartelli con la solita scritta “ No camper “ divieto di parcheggio a camper e roulotte.
Il costo della vita fare la spesa
più caro che da noi . Una spesa veloce con poche cose acquistate – Esselunga 29 euro – Auchan 41 euro
Ma ci torneresti ?
Si e di volata ! magari con amici coetanei altrettanto curiosi. Attendo prenotazioni….
Ciao con affetto.
Piero